Spazio Senza Tempo – Veronica Cruciani, John Cascone, Luca Grimaldi

SPAZIO SENZA TEMPO è un programma di tre giorni che – dal 21 al 23 di ottobre – porta a Monterotondo performance e arte contemporanea.

La regista e attrice teatrale Veronica Cruciani, il performer, artista visivo e videomaker John Cascone, e l’artista visivo Luca Grimaldi dialogano nella creazione di un progetto intorno al CineMancini, lavorando sulla sua identità, il contesto in cui si trova, e la relazione con il pubblico.

L’arte pubblica, l’arte relazionale e l’arte partecipata attivano la produzione di immaginari comuni facendo emergere elementi di rappresentazione sociale attraverso cui riconoscersi e dialogare. L’espressione dell’immaginario collettivo – nell’ultimo secolo assorbito dalla narrazione cinematografica – sta vivendo un confronto serrato con i media di ultima generazione, che offrono la possibilità di raccontare sé stessi e il quotidiano ad un pubblico potenzialmente vasto, come se le nostre vite potessero andare continuamente in scena. SPAZIO SENZA TEMPO declina il rapporto tra pubblico e immaginari cinematografici, attivando nella quotidianità alcune scene di film famosi, e riflettendo sul senso del potenziale narrativo delle nostre vite.

Il duetto Cruciani-Cascone sarà autore di una serie di performance condotte da un gruppo di attori in alcuni spazi strategici intorno al cinema, per portare il mondo del cinema fuori dal Cinema.

Nel frattempo la nicchia d’ingresso del CineMancini verrà trasformata in un possibile palcoscenico ripensato dalla pittura di Luca Grimaldi. Questo palcoscenico sarà arricchito da una serie di lavori di John Cascone pensati per le vetrine esterne del cinema su temi quali: identità, relazioni sociali, realtà e finzione.

All’interno del CineMancini verrà proiettato il video dal titolo “L’Ignoto Sconosciuto Altrove”, realizzato da Cruciani-Cascone.

SPAZIO SENZA TEMPO nasce con il rilancio del CineMancini, recentemente preso in gestione dalla Cooperativa Sociale FOLIAS come strumento di relazione con i propri utenti. Il potere comunicativo e narrativo del cinema e dei suoi autori è infatti per gli operatori FOLIAS uno strumento di lavoro per argomentare e sensibilizzare il pubblico verso tematiche di aggregazione, integrazione e riflessione sulla crescita personale e sociale.

Si ringraziano i seguenti esercizi commerciali di Monterotondo per la loro generosa partecipazione al progetto:

Bar Bellavista, 33 giri, Bar Roma, Papel, Tsopel, Vixio, Bohemien, Moonshine Lounge bar, Fermento 21, Enoyca e Masca.

SUTURA

SUTURA è uno spazio per l’arte contemporanea a Torino che indaga il rapporto tra cultura, salute e benessere. Fondato da Virginia Moniaci e a cura di qwatz – contemporary art platform, SUTURA nasce in dialogo con l’IFT-Istituto Fisicoterapico di Torino , centro di riabilitazione e diagnostica piemontese, da più di 120 anni impegnato ad assistere le persone nelle problematiche sanitarie.  

Con SUTURA, Virginia Moniaci ha voluto unire il suo percorso manageriale con la passione per l’arte e ha scelto qwatz per declinare la sua attività aziendale in campo medico con l’arte contemporanea.

qwatz sviluppa un programma di mostre per riflettere sul rapporto tra cultura e salute, per confrontarsi  su bisogni, fragilità, paure e necessità che si manifestano intorno al tema del benessere personale e sociale.

Il processo creativo, le ricerche degli artisti e il loro sguardo sulle specificità del mondo produttivo e dei servizi diventano uno strumento dinamico e innovativo attraverso cui raccontare identità, creare relazioni interne ed esterne all’azienda, e sperimentare strumenti di analisi e di dialogo su bisogni e identità specifiche.

Gli artisti scelti da SUTURA per esporre opere, realizzare performance e organizzare workshop, sono chiamati a confrontarsi con l’attività dell’Istituto. Le ricerche artistiche vengono veicolate verso i pazienti e il personale sanitario dell’IFT, con l’obiettivo di avvicinarli al linguaggio dell’arte contemporanea. Gli artisti costruiscono immaginari, relazioni e percorsi come dispositivi di ascolto e di reciproco arricchimento. Durante le mostre, una selezione di lavori degli artisti coinvolti è esposta anche all’interno di alcune sale dell’IFT, dove l’arte incontra un pubblico eterogeneo e promuove strumenti diversi per la crescita personale e la condivisione. 

Anti-Social Car

    Vincitrice del bando Lazio Contemporaneo 2020, Anti – Social Car è un’installazione di Viola Pantano, che rimarrà 10 anni nella Villa Comunale di Frosinone a partire da gennaio 2022. L’opera  apre un dialogo con gli abitanti della zona sui cambiamenti economici e sociali in atto.

    Negli ultimi cinquant’anni, la storia del Lazio Meridionale è strettamente legata alle politiche industriali del dopoguerra e alle successive tappe che segnano la trasformazione dell’apparato produttivo in Italia. In particolare, la regione accolse iniziative legate all’allora crescente industria automobilistica. Il passaggio da un’economia contadina ad un’economia trainata dall’industria ha generato una radicale trasformazione del tessuto economico, sociale e culturale della zona, che si riscontra nella sua identità attuale.

    Anti – Social Car propone una rivisitazione della storica FIAT Panda: tra le utilitarie per eccellenza, simbolo del mercato di massa, la Panda rappresenta il complesso rapporto tra politiche del lavoro, dislocamento della produzione e bisogni occupazionali. L’inizio della sua produzione è stata per la FIAT un momento di crisi sindacale, legato all’ipotetico coinvolgimento degli stabilimenti di Cassino e di Termini Imerese, anziché quelli di Torino e Desio.

    L’epidemia di Coronavirus ha segnato profondamente l’umanità negli ultimi due anni. Questo evento globale ha generato un’accelerazione dei processi di trasformazione in risposta alle grandi questioni globali: cambiamenti climatici, sostenibilità, welfare, dinamiche produttive, distribuzione della ricchezza, relazioni sociali. Si sono aperte molte riflessioni sul rapporto tra comunità, territorio e identità produttive; sono nati nuovi modi di controllare e rappresentare le relazioni.

    Anti – Social Car interpreta il distanziamento sociale e il modo in cui l’estetica delle relazioni si è modificata nel passato recente per coinvolgere il pubblico in una raccolta di racconti e riflessioni sul distanziamento, sulla discriminazione, sul valore sociale della differenza. L’auto è caratterizzata da cabine monoposto che diventano il luogo simbolico da cui raccontare la propria esperienza.

    Artista: Viola Pantano
    Cura: qwatz – contemporary art platform
    Main partner Eticae, Ada Art Advisory

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