Gennaio 2014 / Marzo 2014 / Maggio 2014 / Giugno 2014
Durante il periodo di residenza, Maj Hasager porta avanti le ricerche necessarie allo sviluppo del progetto ‘We will meet in the blind spot’: la ricerca si focalizza sulle invisibili storie ricavate interrogando il punto di vista degli immigrati e di esponenti del tessuto sociale dei quartieri EUR e Laurentino 38 (Roma), per mappare – attraverso interviste mirate – la complessità e le diversità della zona. La storia di queste aree della città è studiata prendendo in considerazione il punto di vista utopico ipotizzato dall’architettura razionalista, per arrivare al suo fallimento.
In linea con le sue precedenti ricerche sulla memoria e sull’identità in rapporto alle circostanze socio-politiche, l’artista analizza la relazione tra le comunità di immigrati e la città, paragonando l’immagine dei migranti con la realtà attuale.
Maj Hasager ha esposto il suo lavoro internazionalmente, in gallerie e spazi pubblici tra cui Future Movements Liverpool Biennial (2010) / Between Here and Somewhere Else, Al Hoash, Jerusalem – Al-Kahf Gallery, Bethlehem – Khalil Sakakini Cultural Centre, Ramallah (2010) / The Other Shadow of the City, Al Hoash, Jerusalem (2009) / Overgaden Institute for Contemporary Art, Copenhagen (2009) / A farewell to postcolonialism, The Third Guangzhou Triennial, China (2008) / A Public Affair, Gallery 21, Malmö (2008) / LOOP Film festival, Barcelona (2008) / EMERGED Space, Glasgow (2007) / KargArt festival in Istanbul (2007).
La residenza è realizzata con il sostegno del DAA e il patrocinio dell’Ambasciata di Danimarca.
Immagine: Maj Hasager, ‘We will meet in the blind spot’, foto quartiere EUR, 2014.